Filippo Centenari – Materia di luce

Filippo Centenari – Materia di luce

25 gennaio – 10 marzo 2012
A cura di Alberto Mattia Martini

La Galleria SPAZIO TESTONI in Via D’Azeglio 50, in occasione di Arte Fiera 2012, ha presentato “MATERIA DI LUCE” esposizione personale di FILIPPO CENTENARI. Alberto Mattia Martini, curatore della mostra, che da tempo segue la sua capacità creativa e ha curato e recensito diverse esposizioni di Filippo Centenari, ci presenta le opere e l’espressività di un artista conosciuto a livello nazionale ed internazionale, che più volte nel corso della sua programmazione espositiva, la galleria Spazio Testoni ha proposto insieme ad altri artisti e che ora intende focalizzare lo sguardo dei visitatori solo sul suo lavoro e sull’evoluzione della sua ricerca artistica.

“Le opere di Filippo Centenari vivono l’attimo dell’incontro immateriale nel quale la memoria si specchia in se stessa, rivoluzionandosi nel suo opposto e divenendone estensione nel futuro; esse sono permeate di un connubio indissolubile tra tradizione e rinnovamento, tra storia e contemporaneità. La materia fluisce in luce, “un’insostenibile leggerezza” impalpabile, in cui l’essere gioca tra luci al neon azzurro, fili, specchi e materiali intrisi di reminiscenza umana. L’artista cremonese ci conduce tra intersezioni, verticali e orizzontali, tra piani paralleli e perpendicolari equilibri, in cui l’evanescenza apparente della luce assorbe ogni tangibile struttura architettonica. Centenari recupera, ricicla la materia e quindi si appropria del passato, dei simboli, della sua terra, per poi corrodere il tempo, spostandone il baricentro all’interno dell’enigma tecnologico. L’attrazione per lo spazio, per le geometrie, per la vertigine strutturale della scultura installativa, trova inevitabile continuità nei frames, che rivelano vedute delle grandi metropoli del pianeta. In questi fotogrammi bucati e trafitti affiora lo sguardo di chi naturalmente vive e si relaziona in un mondo sempre più totale, “connesso” in tempo reale sugli eventi e sulle idee, ma che con questo gesto risoluto, “violento” ed inequivocabile, vuole denunciare un mondo pervaso da una patologica assenza di emozioni reali.”

Alberto Mattia Martini